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Assistenza anziani a domicilio: la badante convivente

L'assistenza anziani a domicilio è un servizio che si compone di molteplici figure; fra queste una delle più richieste è la badante convivente.

Ma quali sono nel dettaglio le caratteristiche del contratto della badante convivente?

Cosa comporta l'assunzione di una badante convivente e perché può convenire dal punto di vista economico?

Scopriamolo in questo articolo.

Assunzione badante convivente: tutto ciò che bisogna sapere

Il 1 ottobre del 2020 è entrato in vigore il nuovo contratto collettivo che regola il lavoro domestico, inclusa l'assistenza anziani a domicilio. Il contratto rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2022 e sostituisce il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) precedente, scaduto nel 2016.

Il nuovo CCNL porta in dote parecchie novità interessanti, che riguardano tutti i lavoratori domestici, aggiornando le tabelle relative ai minimi retributivi.

Il regolamento mantiene invariata la suddivisione dei lavoratori domestici entro quattro diversi livelli di inquadramento, che specificheremo a breve.

Una delle principali novità riguarda poi l'introduzione di una figura professionale generica, definita assistente familiare.

In questo modo viene superata la precedente distinzione tra badanti, colf e baby-sitter.

Inoltre, fa la sua comparsa la figura dell'educatore formato (dotato di diploma o altro titolo di studio), il cui ruolo consiste nell'assistenza domiciliare a pazienti affetti da disabilità psichica o disturbi relazionali e/o dell'apprendimento.

Vediamo dunque le caratteristiche del contratto della badante convivente.

Contratto di una badante convivente a tempo pieno

Qualora si renda necessaria l'assistenza agli anziani a domicilio conviene stipulare un contratto per la badante convivente a tempo pieno.

Assumere un'assistente a casa e qualificarla come convivente, infatti, consente al datore di lavoro (ovvero la famiglia) di sostenere spese inferiori rispetto a quanto previsto per l'assunzione di una collaboratrice full-time a ore.

Ma quali sono le caratteristiche di questo tipo di accordo?

Il nuovo CCNL prevede un orario per la badante convivente di 54 ore a settimana, generalmente suddivise in 10 ore di lavoro al giorno più un turno da 4 ore.

L’assistenza si sviluppa nelle ore diurne, poiché la presenza della collaboratrice domestica di notte implica soltanto il fatto che resti a disposizione per eventuali emergenze.

Inoltre, questo genere di contratto prevede un riposo settimanale pari ad un giorno e mezzo, più altre 2 ore giornaliere da concordare con il datore di lavoro.

Qualora dovessero verificarsi imprevisti o situazioni di emergenza tali da richiedere interventi fuori orario di lavoro, la stessa avrà diritto alla paga degli straordinari.

Badante convivente vitto e alloggio

Se da una parte i doveri della badante prevedono l'assistenza e la cura dell’assistito, ma anche la sistemazione della casa e la preparazione dei pasti secondo le indicazioni dei familiari e/o del medico, dall'altra esistono diritti inderogabili che vanno garantiti ad ogni collaboratrice domestica.

Uno dei più importanti riguarda il vitto e l'alloggio: la badante convivente deve avere la sua stanza, nella quale poter riposare e riporre tutto ciò che le occorre.

Nel caso in cui la famiglia non metta a disposizione la stanza per la badante convivente, si riconoscerà alla lavoratrice un indennizzo per assenza di stanza privata pari a 250€ al mese in busta paga.

Dunque, badante e datore di lavoro possono concordare che, a causa di determinate scelte alimentari, o su esplicita richiesta della collaboratrice, l'alloggio, il vitto o entrambi, vengano corrisposti tramite un valore sostitutivo in denaro.

Per quanto riguarda la residenza, invece, la badante può chiedere di trasferire la stessa presso l'abitazione dell'assistito, oppure mantenere la propria. Non esiste alcun obbligo in questo senso.

Anzi, pur essendo convivente, la badante può conservare la sua residenza e farvi ritorno tutti i week-end, durante le canoniche 36 ore di riposo consecutive.

Qualora la collaboratrice che garantisce il servizio di assistenza in casa dovesse trasferire la residenza presso l'abitazione dell'assistito, quest'ultima sarà a tutti gli effetti anche la sua.

Pur restando a casa dell'assistito, però, alla collaboratrice non potrà essere demandata alcuna mansione, neppure di sorveglianza, pena l'obbligo di segnare le ore di lavoro come straordinari.

Ferie, permessi e malattia

Quali sono le disposizioni del nuovo contratto di lavoro circa le ore e i giorni di riposo della badante convivente?

Il contratto collettivo nazionale di lavoro stabilisce che ogni collaboratrice specializzata nell'assistenza a domicilio per anziani abbia diritto a 26 giorni lavorativi di ferie all'anno.

Per quanto concerne i permessi extra, invece, il totale ammonta a 16 ore l'anno.

Le badanti conviventi che garantiscono assistenza a domicilio, come qualsiasi altro lavoratore, hanno diritto ai giorni di malattia.

Alla collaboratrice spetta anche il diritto di conservare il proprio posto di lavoro in caso di malattia prolungata o maternità.

Tra gli altri diritti corrisposti alla badante convivente figurano la tredicesima, che va suddivisa e spalmata sulle 12 mensilità, e la possibilità di godere di ulteriori 15 giorni di ferie retribuiti in caso di congedo matrimoniale.

Infine, è necessario sottolineare come, in caso di infortuni occorsi sul posto di lavoro, gli stessi debbano essere comunicati dal datore di lavoro all'INAIL entro un massimo di 2 giorni.

Busta paga badante convivente

Come calcolare la busta paga della badante convivente?

Per stabilire il compenso di una collaboratrice domestica è necessario fare riferimento alla relativa categoria di appartenenza.

I prestatori di lavoro che effettuano assistenza anziani a domicilio, infatti, si suddividono in quattro diverse categorie:

  • AS, ovvero badanti addette esclusivamente alla compagnia, che non prestano alcuna mansione specifica;
  • BS, ovvero collaboratrici domestiche che assistono persone autosufficienti;
  • CS, ovvero badanti non formate che assistono persone non autosufficienti;
  • DS, ovvero badanti formate, specializzate nell'assistenza a domicilio per anziani non autosufficienti, dotate di specifico diploma o che hanno completato un percorso formativo di almeno 500 ore.

È possibile chiedere un preventivo gratuito e senza impegno ad agenzie specializzate in ricerca e selezione badanti, come epiCura, indicando le esigenze del paziente e le caratteristiche che il professionista deve avere.

Una volta siglato l'accordo, l'azienda si occuperà dell'intera gestione fiscale ed amministrativa del contratto, sollevando il cliente da qualsiasi tipo di incombenza burocratica.

Fonte:
Nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro - Colf e Badanti