Può accadere che una malattia o un ricovero ospedaliero possano innescare un rapido declino fisico, morale e cognitivo nell'anziano, costringendolo a letto per un periodo prolungato. Declino che si accompagna alla malattia sottostante, provocando una condizione detta sindrome da allettamento, o ipocinetica. Questa non viene ritenuta una patologia vera e propria, ma la conseguenza di malattie, fratture ossee e/o disturbi cronici potenzialmente invalidanti. La sindrome da allettamento può colpire, coloro che sono stati ricoverati o che hanno avuto a che fare con una o più patologie a medio/lungo decorso. Quando le funzionalità muscolari, sistemiche e scheletriche vengono meno e l'anziano non si regge più in piedi, il riposo prolungato a letto è la conseguenza più ovvia.
Tuttavia, la stasi può contribuire a rendere sempre più ardua la ripresa delle attività motorie, comprese quelle più semplici. Il protrarsi dell'allettamento genera, quindi, la sindrome ipocinetica, spesso peggiorata dalla presenza di linee di medicazione o dei drenaggi.
Talvolta, anche la mancanza di tempo da parte del personale ospedaliero o di chi è solito prendersi cura del paziente, può contribuire al progressivo deterioramento del quadro clinico. Quanto detto non deve costituire un ostacolo alla promozione della mobilità dell'anziano, poiché il rischio è quello di esporlo a numerose complicazioni, anche molto gravi.