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Anziano disidratato? I 3 rimedi epiCura

La disidratazione negli anziani: un disturbo assai frequente

Una riduzione "apparentemente" insignificante può compromettere le prestazioni psico-fisiche dell'individuo. Quando la perdita raggiunge il 10% della massa totale possono sopraggiungere gravi complicanze. A tal proposito, disidratazione negli anziani e morte è un binomio tristemente consolidato.

Se sudare è una risposta fisiologica dell'organismo utile a far fronte al caldo torrido, è fondamentale bilanciare la perdita di liquidi in maniera adeguata, in modo da evitare rischi per la salute.

Partendo da questo presupposto, il consiglio (sempre valido) è di bere tanta acqua, distribuendola durante tutto l'arco della giornata. Tuttavia, considerata l'importanza dell'argomento, è utile scendere nel dettaglio e capire meglio come affrontare la stagione estiva e come difendersi dalle temperature elevate.

Sebbene alcune raccomandazioni siano valide per l'intera popolazione, gli anziani costituiscono la categoria più a rischio. E le cause sono diverse:

  • I reni fanno più fatica e l'organismo ha difficoltà a trattenere i fluidi
  • Alcuni farmaci hanno un effetto diuretico
  • Invecchiando, la sensazione di sete si fa meno acuta

Disidratazione anziani: sintomi

I sintomi più frequenti tra quelli legati alla disidratazione e al caldo torrido sono i seguenti:

  • Aumento della temperatura corporea. L'organismo non è in grado di raffreddarsi autonomamente e la temperatura corporea continua a salire fino a raggiungere valori elevati, in grado di provocare confusione, vertigini, tachicardia e perdita dei sensi
  • Crampi muscolari
  • Mal di testa
  • Affaticamento e spossatezza
  • Secchezza degli occhi
  • Secchezza della pelle
  • Secchezza delle mucose della bocca e delle labbra
  • Patina biancastra sulla lingua
  • Urine scure, che indicano una bassa concentrazione di liquidi nell'organismo
  • Astenia e sonnolenza
  • Stipsi e difficoltà a liberare il tratto intestinale
  • Diminuzione dei livelli di attenzione
  • Nei casi più gravi, nausea e vomito
  • Vista offuscata o sdoppiamento della visione

Secondo le linee guida diffuse dall'Associazione Italiana Geriatri, una disidratazione pari al 2% può alterare la termoregolazione e il volume plasmatico, mentre una disidratazione nell'ordine del 5% può causare crampi, stipsi, debolezza e vomito. Se la percentuale si avvicina al 7%, l'individuo rischia problemi di insufficienza renale e infezioni alle vie urinarie. Infine, una disidratazione pari o superiore al 10% può rivelarsi fatale.

Vale la pena ricordare che una grave disidratazione negli anziani e la morte sono due cose spesso correlate.

Disidratazione anziani: rimedi

Gli anziani vanno esortati a bere anche quando non ne hanno voglia, soprattutto durante la stagione estiva. Inoltre, è importante che assumano alimenti che contengono molta acqua, tra cui frutta e verdure di stagione.

Nei casi più gravi, il medico potrebbe scegliere di somministrare un'infusione glucoidrosalina per via endovenosa (fleboclisi). Terminata la fase acuta, bisogna reidratare l'organismo in maniera progressiva.

A causa di alcune condizioni particolari e dei cambiamenti fisiologici che intervengono durante la terza età, un anziano disidratato può fare fatica a recuperare le forze e a ripristinare i livelli di elettroliti nell'organismo. È importante ricordare che il corpo non è un semplice "contenitore": l'acqua e i sali minerali penetrano nei tessuti attraverso un sistema estremamente complesso. Per questi motivi, la reidratazione deve essere prolungata, progressiva e aderente a determinati principi nutrizionali, nonché alle condizioni di salute del paziente. È necessario prestare molta attenzione, poiché bere i canonici 8 bicchieri d'acqua al giorno potrebbe peggiorare alcuni disturbi, soprattutto nel caso delle persone con insufficienza renale e/o cardiaca.

Anziano disidratato: cosa NON fare

Quando l'anziano è disidratato, è meglio non: 

  • Trascurare la presenza di sintomi che possano indicare una condizione di disidratazione
  • Esporsi ai raggi solari per molte ore consecutive (per esempio addormentandosi in spiaggia e/o sotto al sole)
  • Fare saune e bagni turchi
  • Esporsi a correnti d'aria forti e calde
  • Utilizzare abiti in fibra sintetica quali plastica, nylon, acrilico, elastam (attenzione soprattutto a panciere, scarpe, tute, t-shirt, pantaloncini...)
  • Lavorare, passeggiare all'aperto o praticare attività sportive durante le ore più calde della giornata
  • Non idratarsi a sufficienza e seguire una dieta sbilanciata e priva di nutrienti
  • Seguire diete disidratanti come la chetogenica
  • Abusare di medicinali con effetti diuretici
  • Abusare di alcolici, caffè e bevande gassate e/o zuccherate
  • Trascurare la poliuria indotta da eventuali malattie renali e/o ormonali
  • Dimenticare la forte correlazione esistente tra disidratazione negli anziani e morte

Le 3 regole di epiCura contro la disidratazione

1. Stabilire un protocollo in accordo col medico o l'infermiere di riferimento

Sia le persone autosufficienti che quelle affiancate da un operatore sanitario, dovrebbero seguire un protocollo quotidiano come quelli previsti da epiCura:

  • è importante individuare, in accordo col medico e le condizioni di salute del paziente, una quantità d'acqua giornaliera adeguata;
  • scegliere le bevande preferite dal soggetto, valutandone attentamente pro e contro (tè, tisane, succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, infusi, centrifugati di frutta e verdura, frullati... );
  • prediligere una dieta bilanciata, ma ricca di alimenti in grado di contribuire all'idratazione dell'anziano (frutta e verdura fresche, vellutate, creme di verdura, minestroni, brodo, latte, yogurt...).

2. Adottare alcune pratiche utili

La temperatura ideale è 25°C, con tassi di umidità compresi tra il 50 e il 60%.

Per evitare che la temperatura cresca eccessivamente, può essere utile tenere abbassate le tapparelle durante le ore più calde, impostare un condizionatore facendo attenzione che l'anziano non sosti nella traiettoria del getto, scegliere abiti leggeri, in lino o cotone. In caso di caldo eccessivo, potrebbe essere utile eseguire spugnature con acqua fresca, soprattutto a livello della nuca, utilizzare creme idratanti e rinfrescanti, ricorrere a docce e bagni frequenti.

3. Disidratazione anziani e flebo

Se la persona non beve o ha subito gli effetti di un colpo di calore, bisognerà introdurre i liquidi necessari mediante una flebo con soluzione idro-elettrolitica, glucosata, fisiologica o salina isotonica: in tal caso, sarà necessario contattare il medico e scegliere la terapia più adeguata.