Diverse sono le difficoltà che si incontrano quando si decide di assumere un'assistente domiciliare per un familiare parzialmente o non autosufficiente.
La prima tra tutte la mancanza di chiare informazioni per come procedere nel modo corretto. Infatti, la macchinosa burocrazia italiana complica spesso il processo di selezione, ricerca e assunzione di supporto.
Alcune famiglie cercano di eludere questo problema assumendo badanti in modo irregolare attraverso pagamenti in nero. Più nello specifico, la CGIL definisce lavoratore in nero "colui che svolge una qualsiasi prestazione senza aver prima firmato un regolare contratto di lavoro (o un contratto per fornire un servizio, laddove si tratta di lavoratore con partita IVA). Il lavoratore non riceve perciò una busta paga (o non fornisce una regolare fattura), riceve il corrispettivo per il proprio lavoro in contanti e per le autorità risulta inoccupato".
Assumere una badante in nero sembra essere la strada più facile e veloce, ma inesorabilmente le conseguenze legali si presentano entro pochi anni sia per datore di lavoro che, in questo caso, badante in nero.