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Come licenziare una badante: facciamo chiarezza

Licenziamento badante: come comportarsi?

Tra i nodi relativi alla gestione del rapporto tra datore di lavoro e badante, il licenziamento è senza dubbio uno dei temi più spinosi, non soltanto dal punto di vista etico, ma anche da quello legale. Cosa dicono le normative in vigore? Quali sono i passaggi a cui attenersi e quali i documenti che occorre preparare? E la badante ha diritto o meno a tutelarsi?

Iniziamo col dire che i casi sono tanti e tutti diversi gli uni dagli altri. Al di là delle motivazioni alla base di questa scelta, il licenziamento badante va sempre comunicato all'INPS, entro e non oltre 5 giorni dall'avvenuta interruzione del rapporto lavorativo.

Tale comunicazione può essere effettuata telefonicamente (contattando il Contact Center al numero 803 164 da rete fissa o al numero 06 164 164 da rete mobile), oppure in modalità telematica, attraverso il "cassetto previdenziale per il lavoro domestico". Questo servizio, disponibile sul sito dell'INPS, permette a tutte le famiglie che assumono colf e badanti di controllare lo storico dei pagamenti e le scadenze.

Preavviso licenziamento badante

In quali casi è necessario il preavviso e quanti giorni prima bisogna comunicare alla badante il suo licenziamento? A fornire i necessari chiarimenti ci pensa l'articolo 35 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL). Secondo tale documento, è obbligatorio recapitare una lettera di licenziamento alla badante tramite raccomandata AR o raccomandata a mano.

I giorni di preavviso sono direttamente legati all'anzianità del lavoratore. Se quest'ultimo ha cumulato fino a 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro, il preavviso dovrà essere di 8 giorni. Se, invece, la badante ha prestato servizio presso lo stesso datore di lavoro per più di 2 anni consecutivi, i giorni di preavviso diventano 15. Se gli anni di anzianità sono più di 5, sempre presso il medesimo datore di lavoro, i giorni di preavviso licenziamento badante saranno 30. Il CCNL precisa che qualora il lavoratore dovesse presentare le sue dimissioni, tali termini saranno dimezzati.

E se la badante è convivente? In tal caso, i giorni di preavviso stabiliti dal CCNL sono 30, a patto che la lavoratrice abbia maturato almeno un anno di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Se il datore di lavoro decide di licenziare la badante senza il giusto preavviso, alla lavoratrice dovrà essere corrisposta una retribuzione calcolata sui mancati giorni di preavviso concessi.

Licenziamento senza preavviso badante

Il licenziamento badante per giusta causa è possibile quando sussistono motivazioni di una tale gravità da rendere questa soluzione l'unica strada percorribile. Secondo la legge, infatti, una badante può essere licenziata in tronco se ha fatto ricorso a comportamenti violenti o bruschi, oppure in caso di minacce, maltrattamenti e furti. Potrebbe essere utile anche sporgere denuncia ai carabinieri, in modo da evitare problemi dopo il licenziamento.

Come accennato, in tal caso l'interruzione del rapporto di lavoro può avvenire senza alcun preavviso. Si tratta, infatti, di casi oggettivi, che la legge punisce severamente. Accanto ai fatti oggettivi, figurano anche eventi soggettivi. Questa eventualità riguarda situazioni meno gravi rispetto a quelle descritte in precedenza, ma ugualmente spinose, a causa delle quali il datore di lavoro ha perso la fiducia nei confronti della collaboratrice domestica. Questo genere di licenziamento è previsto dalla legge quando la badante non rispetta gli obblighi chiaramente indicati all'interno del contratto di lavoro. È il caso, ad esempio, delle assenze ingiustificate e dei ritardi, soprattutto se reiterati.

Licenziamento badante in malattia: è possibile?

Qualora si tratti di una patologia diagnosticata e certificata dal medico di base, la risposta è no, almeno durante il periodo di comporto. Tuttavia, l'articolo 27 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro afferma che: "tale divieto può decadere una volta oltrepassati determinati limiti temporali ".

La collaboratrice domestica, infatti, ha diritto a conservare il suo posto di lavoro per i seguenti periodi:

  • per 10 giorni, in caso di anzianità inferiore a 6 mesi
  • per 45 giorni, in caso di anzianità inferiore a 2 anni
  • per 180 giorni, in caso di anzianità superiore a 2 anni

Il comma 6 dell'articolo 26 aggiunge che : "tali periodi sono soggetti a un incremento pari al 50% in caso di malattia oncologica, a patto che questa venga documentata dall'ASL competente". Una volta terminati i periodi indicati, il datore di lavoro può scegliere se preparare o meno la lettera di licenziamento badante.

Il CCNL stabilisce che i giorni di malattia vanno calcolati all'interno dell'anno solare. Pertanto, il periodo per la conservazione del posto di lavoro non riparte daccapo per ogni malattia, ma va conteggiato come somma di più malattie. Il datore deve contare il numero di giorni di malattia di cui ha usufruito la collaboratrice nei 365 giorni di calendario che precedono la malattia in corso.

Preavviso licenziamento badante per morte del datore di lavoro

In caso di cessazione del contratto di badanti e colf per decesso del datore di lavoro, i familiari di quest'ultimo sono tenuti a procedere al licenziamento della badante con regolare preavviso. In alternativa, possono licenziarla in tronco, versando l'indennità di mancato preavviso.

La modalità è identica a quanto avviene negli altri casi: l'indennità di mancato preavviso va calcolata facendo riferimento alla retribuzione percepita dalla lavoratrice al momento dell'interruzione del rapporto di lavoro, comprensiva di tredicesima e dell'indennità sostitutiva per il vitto e l'alloggio, qualora la collaboratrice fosse convivente.

L'unica differenza in caso di cessazione del contratto per decesso del datore di lavoro riguarda la motivazione del licenziamento, da indicare chiaramente al momento della comunicazione all'INPS. Se si procede online, è necessario ricorrere alla seguente formula: "decesso datore di lavoro". Anche nella lettera di licenziamento badante va specificato che la collaboratrice è stata sollevata dal suo incarico per avvenuto decesso del datore di lavoro. Documenti e busta paga devono essere firmati da uno dei familiari del datore di lavoro, considerato che sarà la famiglia a liquidare le ultime spettanze alla badante.