L’Italia sta rapidamente diventando uno dei Paesi più vecchi d’Europa, da qui l’assistenza a casa sta diventando una priorità.
I dati forniti da Eurostat sono chiari: il 21,5% della popolazione italiana ha più di 65 anni, contro una media UE pari al 18,7%.
Non è tutto: il 6,5% di questi ha già superato gli 80 anni (per un totale di 3 milioni e 977 mila individui), contro il 5% degli altri Stati UE.
Ad occuparsi dell’anziano e delle patologie legate all’avanzare dell’età è il geriatra, il quale si dedica alle condizioni di salute del paziente sia dal punto di vista fisico che psicologico, due fattori spesso strettamente legati tra loro.
Egli, inoltre, interviene sulle condizioni di fragilità cui è soggetto il paziente anziano, cercando di migliorarne la qualità della vita e limitando l’affiorare di eventuali complicazioni.
Insomma, un obiettivo professionale complesso, che deve fare i conti con una moltitudine di ostacoli più o meno ostici.
Le situazioni prese in analisi dal geriatra, infatti, sono particolarmente variegate.
La salute degli anziani si caratterizza per la presenza di patologie croniche, che possono aggiungersi a problemi quali scompensi cardiaci, postumi di ictus, fratture, infezioni, depressione, ansia, etc.
L’obiettivo del geriatra, pertanto, consiste nell‘individuare terapie che offrano risposte positive, anche quando non è possibile ottenere una guarigione completa del paziente, poiché affetto da patologie irreversibili o degenerative.