L'Alzheimer è una malattia capace di complicare il rapporto del malato con il mondo esterno ma soprattutto quello con i familiari. Non esiste nessuna cura per questa patologia, tutto quello che possiamo fare è imparare a riorganizzare la propria vita e quella del nostro caro, evitando alcune situazioni o discorsi che possono turbare il suo benessere. In questo modo possiamo semplificare anche il rapporto tra Alzheimer e badanti: assistere questo tipo di malati può mettere a dura prova la resistenza soprattutto psicologica degli assistenti domiciliari.
- Correggere un errore
Non esiste una buona ragione per contraddire un malato di Alzheimer nel momento in cui dice qualcosa di sbagliato. Se è ancora abbastanza vigile, si renderà conto di aver commesso un errore. Se è abbastanza avanti con la malattia, non comprenderà lo sbaglio e la correzione potrebbe comunque risultare frustrante.
2. Forzare i ricordi
Uno degli errori più comuni che spesso facciamo con un malato di Alzheimer è sollecitare i suoi ricordi soprattutto in giorni particolari. Attenzione, allenare la memoria con foto e aneddoti è un esercizio utile ma è importante non forzare la mano e soprattutto non nutrire nessuna aspettativa. I nostri cari non riescono a controllare la loro memoria, possono ricordare oggi ma dimenticare domani.
3. Discutere
In realtà qualsiasi contestazione non solo è inutile ma può sconvolgere il suo benessere o addirittura scatenare una crisi di rabbia. Il consiglio è quello di cambiare argomento e passare oltre, parlando di qualcosa di piacevole e allegro.
4. Prenderla sul personale
Le reazioni verbali di un malato di Alzheimer sono imprevedibili e può capitare di sentirsi offesi da qualche frase o giudizio. Il segreto è non arrabbiarsi e soprattutto non prenderla mai sul personale.
5. Ricordare la morte di una persona cara
Il malato di Alzheimer dimentica la morte dei suoi cari e tende a parlarne come se fossero ancora vivi. Non correggiamolo a meno che non ci rivolga la domanda diretta: la notizia potrebbe non solo colpirlo duramente ma il rischio è che la dimentichi qualche istante dopo.
6. Voltare le spalle
I nostri cari affetti da questo disturbo degenerativo hanno bisogno di ascoltarci ma anche di vedere il nostro volto: la mimica del corpo infatti li aiuta a cogliere il significato di ciò che stiamo dicendo. Cerchiamo di imitare la loro posizione e di non perdere mai il contatto visivo.
7. Offrire troppo spesso il nostro aiuto
Nei primi stadi della malattia è importante offrire il nostro aiuto solo quando è richiesto oppure imposto dalla situazione. Se esageriamo infatti, l’anziano penserà di essere diventato un inetto che non riesce a fare più nulla da solo. Sorvegliamolo con discrezione senza invadere il suo spazio.