Per capire cosa è la tecarterapia, bisogna comprenderne il funzionamento e la teoria fisico-biologica che ne è la base.
In principio era molto utilizzata negli ambienti sportivi, come strumento per ridurre il dolore consentendo un più veloce recupero fisico, si pensi solo alla riabilitazione del ginocchio, oggi però viene richiesta per molti disturbi e patologie nel campo della fisioterapia.
È indicata infatti per il trattamento di problematiche sia croniche che acute a livello muscolare e articolare, compresi vari tipi di mal di schiena.
La Tecarterapia, conosciuta anche come Tecar, acronimo di “Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo”, è un trattamento elettromedicale impiegato per la cura di lesioni, traumi e determinate patologie in grado di provocare infiammazioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.
Questa tecnica viene impiegata soprattutto in fisioterapia, essendo in grado di ridurre efficacemente il dolore, accelerando la riparazione naturale dei tessuti.
La diffusione di questa tecnica è dettata soprattutto dalla netta riduzione dei tempi di guarigione.
La Tecarterapia prevede l’uso di un particolare dispositivo elettrico in grado di favorire una produzione di calore all’interno dell’area anatomica che necessita di cure.
Essa può lavorare in due diversi modi: in modalità resistiva, indicata per il trattamento dei disturbi articolari, ossei e cartilaginei, e in modalità capacitiva, ideata per il trattamento dei disturbi che colpiscono i tessuti molli (muscoli, tessuto connettivo, vasi sanguigni e linfatici).
L’energia erogata provoca tre effetti biologici principali: l’incremento del micro-circolo, un aumento sensibile della temperatura interna all’area trattata e una marcata vasodilatazione.
La tecnologia che sta alla base della Tecarterapia è protetta da un brevetto internazionale.
I marchi Tecarterapia, Tecar e simili sono registrati e sono di proprietà della Unibell International.