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Indice
1. Riabilitazione per anziani: i diversi tipi di protesi all'anca2. Frattura dell'anca negli anziani: quando intervenire?3. Come avviene l’intervento di protesi all'anca?4. Riabilitazione post operatoria a casa per protesi all'anca5. Gli obiettivi della fisioterapia a domicilio per anzianiQuando si tratta di riabilitazione post operatoria in seguito all'installazione della protesi all'anca, una delle scelte più adeguate per andare incontro ai bisogni del paziente è svolgere la fisioterapia a domicilio per l'anziano.
Questa, infatti, è una decisione che comporta una maggiore sicurezza per la deambulazione dell'anziano, che avverrebbe in casa, e un minore stress per l'azzeramento degli spostamenti che avverrebbero se le sedute fossero da svolgere in struttura.
Nell'articolo andiamo dunque ad indagare quando intervenire sulla frattura dell'anca negli anziani, come si svolge la riabilitazione e quindi quali sono gli esercizi da poter svolgere dopo l'intervento all'anca con l'aiuto del fisioterapista a domicilio.
Comprendere quale tipologia di intervento sia stata svolta sul corpo del o della paziente è necessario per fornire maggiori dettagli al professionista sulle modalità con cui la fisioterapia a domicilio per anziani dovrà essere effettuata.
Ma come nasce l'intervento all'anca?
I primi interventi di protesi all’anca hanno inizio nel 1960, quando cominciarono a diffondersi le prime pratiche chirurgiche che prevedevano la sostituzione completa o parziale dell’articolazione.
Si ritiene che il padre di tale tecnica sia J. Charnley, che realizzò per primo una protesi costituita da una parte che sostituiva l’acetabolo in teflon e una parte in metallo che si incastrava nel femore.
Oggi l’intervento chirurgico per la protesi all'anca consiste nella sostituzione di una delle componenti usurate o nella sostituzione di entrambe le componenti fosse dell’articolazione dell'anca, l’acetabolo e la testa femorale.
Si parlerà allora di endoprotesi se la sostituzione è esclusiva della componente femorale o acetabolare oppure di artroprotesi per la sostituzione di entrambe.
Quando i componenti della protesi vengono inseriti e ancorati mediante un collante si parlerà di protesi cementata, mentre quando invece le parti metalliche vengono inserite nell’osso mediante incastro, si parlerà di protesi non cementata.
Il primo tipo è maggiormente indicato nei pazienti anziani che necessitano di una risoluzione del problema quasi immediata (già nei primi giorni post-intervento), mentre il secondo tipo è indicato nei soggetti meno anziani, che possono recuperare più lentamente, ma con un’aspettativa di durata maggiore.
Ci sono diversi motivi per cui il medico può raccomandare un intervento chirurgico di protesi all'anca. Esso trova indicazione in diverse forme di artropatia cronica ad andamento evolutivo, sulla base della gravità clinica e radiografica della persona. Le più comuni affezioni che conducono a tale tipo di intervento sono rappresentate da:
Ad esclusione delle fratture, l’intervento chirurgico è comunque raccomandato solamente nel caso in cui una delle suddette patologie si manifesti con grave dolore o rigidità, limitando le attività quotidiane, tra cui camminare, alzarsi o sedersi su di una sedia e vestirsi.
Non vi sono né un'età assoluta né limitazioni di peso per l'intervento all'anca, anche se è bene ricordare che questi impianti non dureranno per sempre (il 90% degli impianti sopravvive 20 anni) e che il peso eccessivo del vostro corpo può essere la causa di una minore longevità dell'impianto.
La maggior parte delle persone che si sottopongono all’intervento di protesi all'anca sono di età compresa tra i 50 e gli 80 anni.
Ciò non esclude che questo tipo di intervento possa essere eseguito su persone di tutte le età, dal giovane adolescente con artrite giovanile o malformazioni congenite all’anziano con artrosi degenerativa o patologie specifiche che colpiscono questa articolazione.
Gli impianti sono ad oggi scelti in base alle caratteristiche del soggetto, avendo come scopo quello di ricostruire al meglio la geometria articolare dell'anca della persona.
In generale risulta evidente che in seguito ad un'operazione per la frattura dell'anca, negli anziani in particolar modo, diventa necessario condurre la persona verso un percorso di riabilitazione post-operatoria da svolgere, se possibile, a domicilio, per assicurare tranquillità e serenità del paziente.
Le più recenti metodiche chirurgiche risultano essere mini-invasive, così da ledere il meno possibile i tessuti e la muscolatura, il che consente un recupero più veloce e meno faticoso.
L'accesso mini-invasivo anteriore prevede un'incisione longitudinale, anche definita “bikini”, prevista sulla piega della coscia in modo da rimanere esteticamente più gradevole sul corpo. Sui piani profondi, questo accesso permette di giungere all’articolazione dell’anca e impiantare la protesi senza disinserire alcun muscolo.
L'accesso mini-invasivo postero-laterale permette invece di raggiungere l’articolazione sacrificando solo alcuni muscoli extrarotatori dell'anca.
Quest'ultima via di accesso consente un’ampia esposizione specie nei complessi casi di grave deformità come esito di patologie congenite dell’anca, ma allo stesso tempo favorisce una rapida riabilitazione motoria, in quanto la muscolatura glutea non viene disinserita.
L’accesso laterale diretto permette una rapida esposizione dell’articolazione con un ridotto tasso di complicanze. Tuttavia essa rende necessaria la disinserzione parziale dei muscoli glutei, principali artefici di una corretta deambulazione, che devono essere accuratamente reinseriti a fine intervento.
In seguito all'intervento all'anca, dunque, la protesi diventa in definitiva una nuova articolazione.
Al termine dell'intervento, è consigliabile intraprendere un percorso di fisioterapia a domicilio per riabilitare articolazioni e muscoli in vista di un ritorno alla quotidianità. Ecco dunque come comportarsi dopo l'intervento e come svolgere la riabilitazione post-operatoria.
Durante il primo giorno successivo all'operazione è consigliabile evitare di svolgere esercizi di riabilitazione per la protesi all'anca, mentre è certamente fondamentale l'uso di una calza elastica per prevenire l’insorgenza di problemi circolatori.
Già durante la seconda giornata è possibile iniziare un percorso di riabilitazione con movimenti attivi e passivi assistiti per mobilizzare l’arto operato e mettersi in posizione seduta.
Dalla terza giornata è possibile raggiungere la stazione eretta ed iniziare un programma di rieducazione motoria con il fisioterapista a domicilio, compatibilmente con le condizioni generali del soggetto e delle sue necessità.
Nei primi tempi sarà normale utilizzare il deambulatore e i bastoni canadesi per effettuare i primi movimenti; in seguito, dal successivo controllo ortopedico (che in genere viene fissato dopo 30 giorni dall’intervento) il percorso riabilitativo può prendere strade diverse:
Questa fase è una delle più delicate in quanto la nuova articolazione, a causa della perdita del tono muscolare, non ha protezione e può andare incontro a sublussazioni o lussazioni.
Scegliere di rivolgersi a strutture specializzate, seppure supportate da un'alta efficienza ed efficacia del lavoro dei loro professionisti, non protegge quelli che sono gli iniziali bisogni del paziente, che sarebbe costretto a muoversi da casa per svolgere l'attività di riabilitazione.
Nel caso degli anziani, poi, diventa ancora più stressante, oltre che pericoloso, uno spostamento domicilio-struttura per fare fisioterapia. Per questo, la fisioterapia a domicilio, per gli anziani in particolare, diventa la soluzione spesso più adatta alla situazione, in modo da salvaguardare la loro salute e prevenire eventuali cadute o danni fuori casa.
Come accennato in precedenza, il percorso fisioterapia a domicilio per anziani e per i più giovani comporta una riabilitazione del corpo precisa.
La riabilitazione motoria è infatti la terapia manuale più usata in fisiokinesiterapia, la quale ha come obiettivo la rieducazione dei singoli muscoli, gruppi muscolari o dell'intero organismo.
Quest'ultima può essere effettuata in due modi:
Il programma di fisioterapia domiciliare per anziani ha i seguenti obiettivi:
Fra gli esercizi di riabilitazione per la protesi all'anca troviamo:
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