EpiCura
Indice
1. Cos’è l’ipertensione e cosa comporta?2. Le principali cause dell’ipertensione3. Sintomi dell'ipertensione4. Eventuali complicanze dell'ipertensione5. Come si cura l'ipertensione?L’ipertensione è una condizione clinica, caratterizzata da valori pressori a riposo più alti del normale.
È una delle patologie più diffuse al mondo (colpisce quasi il 20% della popolazione adulta) e, a causa della sua pericolosità, è stata rinominata il “killer silenzioso”.
Il motivo è che prima di degenerare in complicanze severe, comporta pochissimi sintomi ipertensione evidenti.
La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue all’interno dei vasi sanguigni, a seguito dell’azione del cuore, che funge da pompa.
Il suo valore dipende da determinati fattori, fra cui:
La pressione sanguigna viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e, al momento della misurazione, il paziente deve essere a riposo.
Viene definita con i valori di pressione massima, o sistolica (che corrisponde alla pressione arteriosa rilevata durante la fase di contrazione del cuore), e minima, o diastolica (rilevata durante la fase di rilassamento del cuore).
Gli individui in salute presentano valori pressori compresi tra 90 e 129 mmHg (pressione sistolica) e 60 e 84 mmHg (pressione diastolica).
La medicina ha individuato i valori ottimali in 120/80 mmHg.
Esistono due tipologie di ipertensione: quella primaria (o essenziale) e quella secondaria.
La prima è causata dalla concomitanza di numerosi fattori, alcuni dei quali di natura congenita.
Oltre alla predisposizione genetica, gli altri elementi scatenanti sono:
L’ipertensione secondaria, invece, è legata a una condizione clinica scatenante, come:
– talune malattie renali
– disturbi cardiaci
– una patologia endocrina (ipotiroidismo, sindrome di Cushing, feocromocitoma, ipertiroidismo, etc.)
– il diabete
– la gravidanza
– un difetto congenito ai vasi arteriosi
– la stenosi delle arterie renali
– l’uso di determinati farmaci (tra cui la pillola anticoncezionale, i FANS, alcuni anti-tussivi, i corticosteroidi, etc.)
– la sclerodermia
– il lupus eritematoso sistemico
– l’uso di droghe (anfetamine, cocaina, etc.)
– l’abuso di alcol.
In ogni caso, questa forma di ipertensione è poco diffusa e costituisce soltanto il 5% dei casi totali.
La comunità medico-scientifica ha stabilito che è possibile affermare la presenza di ipertensione, sintomi evidenti, quando:
I valori pressori minimi (pressione diastolica) superano costantemente la soglia dei 90 mm/Hg;
I valori pressori massimi (pressione sistolica) superano costantemente la soglia dei 140 mm/Hg.
Vale la pena sottolineare che pressione alta, ipertensione e ipertensione arteriosa sono maniere differenti per esprimere lo stesso concetto.
Ma per quale motivo quando si parla di ipertensione è tanto importante utilizzare l’aggettivo “costante”?
Solo quando le alterazioni della pressione risultano “costanti” nel tempo, il paziente può dirsi affetto da ipertensione.
Pertanto, si tratta di un attributo fondamentale, tanto più che nel corso della giornata la pressione può subire variazioni temporanee.
Queste possono essere legate all’ora (la pressione tende ad aumentare dopo il risveglio, raggiungendo l’apice a mezzogiorno, quindi un secondo picco nel tardo pomeriggio).
Possono essere anche legate all’attività praticata e allo stato emotivo (ansia, stress ed emozioni intense possono variare temporaneamente i valori pressori).
Esistono diverse tipologie di ipertensione:
Se la pressione è compresa tra 130/85 e 139/89 mmHg, si parla di ipertensione lieve o pre-ipertensione
Quando si registrano valori compresi tra 140/90 e 159/99 mmHg, l’ipertensione è moderata
Se la pressione è compresa tra 160/100 e 179/109 mmHg, il grado di ipertensione è elevato
Quando l’incremento supera i 180/110 mmHg, si parla di “ipertensione allo stadio 3” o di “crisi ipertensiva”.
Come anticipato, l’ipertensione è una condizione subdola, essendo quasi sempre asintomatica.
In rare occasioni, questa patologia può favorire la comparsa di alcuni sintomi, tra cui: dispnea, sangue dal naso e mal di testa.
Tuttavia, si tratta di disturbi assolutamente aspecifici, che in alcun modo possono aiutare il paziente a preoccuparsi per la propria salute, tant’è che può essere facilmente confusa con i sintomi della fibromialgia.
Se non trattata, l’ipertensione tende a danneggiare progressivamente i vasi sanguigni, favorendo la comparsa di aterosclerosi.
Il danno vascolare si ripercuote anche sull’irrorazione sanguigna degli organi interni, i quali, a causa dello scarso apporto di sangue, perdono progressivamente la propria funzionalità.
Ecco, quindi, che da una presenza prolungata di ipertensione possono derivare complicanze gravi, quali:
Anzitutto consigliamo di rivolgerci, anche per dei semplici controlli ad un infermiere specializzato, se fosse complicato andare da un medico.
La terapia volta a risolvere l’ipertensione consta di alcuni step fondamentali, tra cui l’attuazione delle indicazioni comportamentali cui abbiamo già fatto riferimento.
Per riportare i livelli pressori alla normalità, è necessario:
Per quanto riguarda la dieta è necessario: