Ecco l'intervento della fisioterapista Annalisa Grasso, che ci spiega cos'è la lombosciatalgia, quali sono i sintomi della lombosciatalgia e gli esercizi per alleviare il dolore.
Si parla sovente di lombosciatalgia, terminologia medica che in se stessa racchiude sede e sintomatologia del disturbo.
Il suffisso -algia sta infatti ad indicare condizione dolorosa, lombo- vuol dire lombare che è la curva rachidea sede del problema, -sciat- sta per sciatico, cioè il nervo detto anche ischiatico che origina dalla colonna lombosacrale.
La lombosciatalgia è quindi una condizione dolorosa della colonna lombare e di uno degli arti inferiori per irritazione del nervo sciatico.
Per comprendere la natura e le caratteristiche della lombosciatalgia bisogna immergersi in un po’ di anatomia e fisiologia del corpo umano.
Approfondire queste conoscenze permette inoltre di gestire meglio il proprio corpo nelle attività di vita quotidiana.
La colonna lombare è costituita da 5 vertebre che si articolano tra loro fondamentalmente attraverso 2 zone: i corpi vertebrali anteriormente e le faccette articolari posteriormente.
Questi loro contatti, unitamente ad un complesso sistema muscolo-legamentoso, assicurano il movimento fisiologico della colonna lombare nello spazio secondo dei binari (superfici articolari) da loro stessi dettati.
L’unione delle vertebre determina inoltre la creazione di forami, vale a dire passaggi che assicurano la fuoriuscita dei rami nervosi dal centro (midollo spinale) alla periferia.
A livello della quarta e quinta vertebra lombare (L4-L5) e dei primi 3 forami dell’osso sacro (S1-S2-S3), fuoriescono delle radici nervose spinali la cui unione, in prossimità dell’osso sacro, dà vita al nervo ischiatico (o sciatico).
E’ un nervo misto, ciò vuol dire che dà informazioni di tipo sensitivo e motorio, molto voluminoso ed il più lungo del corpo.
Il nervo passa poi dietro l’osso ischiatico, al di sotto del m. piriforme e attraversa la zona glutea tra il grande trocantere e la tuberosità ischiatica.
In tal modo contrae rapporti in profondità con i muscoli gemello superiore, otturatore interno, gemello inferiore e quadrato del femore, muscoli che hanno funzione di stabilizzazione e rotazione esterna dell’anca.
Il nervo sciatico prosegue il suo decorso nella faccia posteriore della coscia, innervando tutti i muscoli di questa zona e parte del grande adduttore.
Raggiungendo poi l’angolo superiore della cavità poplitea si divide in 2 rami terminali: Nervo tibiale e nervo peroneo comune che innervano tutti i muscoli della gamba e del piede.
Al di là dei nomi specifici dei muscoli e delle ossa, l’attenzione va posta sui rapporti anatomici che il nervo sciatico stringe durante il suo decorso.
In particolare mi riferisco alle sue relazioni con:
- vertebre lombari L4-L5 (corpo e faccette articolari)
- forami sacrali S1-S2-S3
- zona ischiatica del bacino
- muscolo piriforme
- muscoli rotatori esterni dell’anca (m.otturatore esterno ed interno, m. gemello superiore ed inferiore, m.quadrato del femore)
- testa del perone
La corretta funzionalità di queste strutture ha un riflesso sullo stato di salute del nervo sciatico.
Queste parti anatomiche stringendo un rapporto pressochè diretto con il nervo sciatico, creano uno scambio biunivoco di informazioni sia in caso di ben-essere che di dis-funzione (alterato movimento o infiammazione).