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La serotonina, 5-HT o 5-idrossitriptamina, spesso indicata anche con l’espressione “ormone del buonumore“, è un neurotrasmettitore prodotto attraverso la sintesi dell’amminoacido essenziale triptofano.
La serotonina è coinvolta in una serie di importanti funzioni biologiche, alcune delle quali non ancora indagate a fondo. Come tutti gli altri mediatori chimici, interagisce con svariati recettori, la seratonina “serve a cose differenti” in ogni regione dell’organismo in cui è richiesta la sua azione.
La scienza paragona la serotonina ad una chiave, che per intervenire nei vari distretti ed esercitare una specifica azione, necessita di interagire con altrettante serrature, ovvero con i suoi recettori.
N.I.H.
Tali interazioni permettono alla serotonina di controllare numerose attività fisiologiche, tra cui quella cerebrale.
È facile, quindi, intuire l’importanza di questa sostanza, che contribuisce a regolare i ritmi circadiani, la motilità intestinale, l’appetito, l’umore e il comportamento.
Cerchiamo, quindi, di capire come assumere serotonina attraverso gli alimenti ed aumentarne la disponibilità.
Inoltre, è davvero possibile e come aumentare la serotonina con integratori e farmaci?
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Ad una carenza di serotonina spesso si associano manifestazioni cliniche quali insonnia, depressione, mal di testa, ansia e attacchi di panico.
Da oltre cinquant’anni la ricerca si interroga circa la possibilità di manipolare i livelli di serotonina allo scopo di curare i disturbi depressivi.
Purtroppo, i farmaci presentano limiti importanti, tra cui numerosi effetti collaterali.
A tal proposito, è necessario sottolineare come la serotonina venga sintetizzata a partire dall’amminoacido triptofano: di conseguenza, gli alimenti ricchi di questa sostanza sarebbero in grado di aumentare i livelli di serotonina.
Tuttavia, dopo un pasto ricco di proteine, e quindi di triptofano, la concentrazione di questo amminoacido aumenta senza variare i livelli di serotonina. Questo mancato effetto è causato dal parallelo aumento degli altri aminoacidi, che impediscono il passaggio del triptofano al cervello.
Gli unici alimenti che contengono soltanto triptofano (e non altri aminoacidi che possono limitarne l’assorbimento) sono alcuni frutti, tra cui:
Il triptofano è presente anche nei seguenti alimenti:
Tuttavia, è fondamentale non eccedere con il consumo di cioccolato, in quanto una protratta introduzione di glucidi con elevato indice glicemico può creare insulino-resistenza, situazione che predisposizione al diabete mellito di tipo II.
Inoltre, un aumentato bisogno di introdurre zuccheri, dovuto al transitorio incremento di serotonina, può causare gravi danni, tra cui quella condizione definita sindrome metabolica.
Un’altra maniera per incrementare i livelli di serotonina è praticare attività fisica, in quanto i muscoli impiegano soprattutto gli aminoacidi ramificati, risparmiando il triptofano e quindi limitando la disponibilità di aminoacidi che potrebbero inficiare l’azione dello stesso triptofano e della serotonina.
Inoltre, durante l’attività fisica, l’organismo rilascia naturalmente endorfine e serotonina, contribuendo ad una maggior sensazione di benessere psicofisico.
Molti ricercatori sono concordi nel ritenere che l’aumento dei casi di depressione nella società contemporanea sia legato all’aumento della sedentarietà e ad una minor esposizione al sole.
A tal proposito, alcuni esperti affermano che il nostro orologio biologico, la cui posizione è stata individuata nel cervello, all’incrocio tra i due nervi ottici, sia estremamente sensibile alla luce.
Quando al mattino la luce passa attraverso la retina, questo piccolo interruttore naturale avvia la produzione di serotonina, mentre quando sopraggiunge la notte avvia la produzione di melatonina. Non a caso, la cosiddetta “terapia della luce“ ha offerto ottimi risultati nei pazienti affetti da depressione.
Poiché non è possibile somministrare direttamente la serotonina, in quanto verrebbe decomposta prima di giungere a destinazione, sono stati ideati alcuni approcci alternativi; tra i più diffusi figurano i cosiddetti Farmaci Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI).
Normalmente impiegati come antidepressivi, sono in grado di inibire la ricaptazione della serotonina e aumentare la concentrazione di neurotrasmettitori a livello cerebrale.
Anche gli integratori serotoninergici funzionano inibendo la ricaptazione della serotonina, oppure fornendo all’organismo il triptofano, precursore della serotonina.
Un integratore sicuro e naturale è costituito dalla serotonina in gocce, un rimedio omeopatico a base di L-triptofano.
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