A scatenare le crisi di panico sono i pensieri di un pericolo non realistico, ma che viene percepito con forte intensità da chi lo vive.
I pazienti che mi parlano dei loro attacchi di panico lo descrivono come un fulmine a ciel sereno, qualcosa che avviene improvvisamente e per questo li spaventa moltissimo. In realtà, però, c’è sempre una causa scatenante, anche quando non si riconosce la causa.
Il lavoro dello psicologo o psicoterapeuta sta proprio nel comprendere quale sia questo fattore.
A livello neuro-fisiologico, invece, accade che i segnali provenienti dai sensi (vista, udito, olfatto) raggiungono delle strutture che hanno una funzione sorvegliante, e ci danno delle informazioni sull’esperienza sensoriale con cui entriamo a contatto.
Ciò significa che a quest’informazione attacchiamo un’etichetta, riconoscendola, ad esempio, come sconosciuta o potenzialmente minacciosa.
Quello che succede in chi soffre di attacchi di panico è che la nostra "centralina" riconosce lo stimolo come pericoloso, attivando il sistema nervoso simpatico (ovvero quello involontario), che è finalizzato a preparare l’organismo a reagire a situazioni di pericolo.
Quando questo sistema di allarme si attiva tante volte, si inceppa: si diventa più reattivi e impulsivi, ci si sente confusi e disorientati al punto di percepire ogni stimolo come minaccioso o pericoloso, scatenando una reazione di attacco-fuga.
Con il panico il sistema autonomo va fuori controllo e scarica in modo disordinato: ecco perché l’ansia sembra una malattia fisica, ma non è propriamente tale.
L'attacco d'ansia è in qualche modo utile, perché riduce la tensione interna anche se in modo fastidioso: assomiglia a una tormenta che si accende dentro di noi, aumentando il battito cardiaco - motivo per cui questi momenti fanno paura.
Quali possono essere le cause degli attacchi di panico?
Le cause di un attacco di panico possono essere molteplici: alcuni studi confermano che può esserci una predisposizione genetica derivante da tratti del temperamento vulnerabili e sensibili.
Essere particolarmente sensibili quindi può esporre maggiormente al rischio di avere degli attacchi di panico, ma voglio rassicurare dicendo che ciò non è per nulla matematico.
In generale, gli attacchi di panico possono avere origine da un’esposizione a eventi particolarmente stressanti o da disturbi post traumatici da stress: possono sorgere laddove ci siano forti eventi catalizzatori (come una separazione, un allontanamento dalla propria patria, una perdita, una malattia, un lutto, ma anche problemi lavorativi o finanziari).
Ognuna di queste situazioni può generare dentro noi un forte stress emotivo.
È per questo che gli attacchi di panico tendono a manifestarsi più spesso in periodi di passaggio della vita, come può esserlo quello dall’età adolescenziale a quella adulta. Sono momenti di crescita e dunque di cambiamento, che genera come una frattura tra la necessità e la paura di cambiare.
Per queste ragioni l’aiuto di un bravo professionista può aiutare a scavare per comprenderne le cause ed escludere situazioni derivanti da patologie già esistenti e per cui sorgono gli stessi sintomi.