In seguito alla pandemia e alla quarantena non è strano sapere che molte persone percepiscano una forte mancanza di respiro o il fiato corto proprio a causa dell'ansia. Tutte sensazioni, queste, che tuttavia potrebbero essere confuse con altre patologie, quali ad esempio un attacco di panico o d'ansia. Dunque, quando si tratta di dispnea da ansia, come riconoscerla?
Il sintomo più comune è la dispnea psicogena, ovvero la fatica a respirare e un'ansia conseguente, che arriva all’improvviso, quando si è in mezzo alle persone. Sembra un malanno fisico, i cui campanelli d'allarme sono proprio respiro affannoso e fiato corto; inoltre non bisogna stupirsi se ci si sveglia di soprassalto senza respiro e con tachicardia.
Il motivo di questa problematica non è dunque da ricondurre a danni organici e funzionali bensì alla condizione psicofisica della persona particolarmente colpita dallo stress o, nel caso specifico, dalla paura di ammalarsi (che porta alla cosiddetta ansia sociale, ovvero la paura di stare in mezzo agli altri, di mangiare, parlare in pubblico o di ricevere una telefonata).
Ansia e dispnea, secondo uno studio pubblicato da PubMed, sono elementi strettamente correlati tra loro; l’obiettivo è affrontare questa comorbilità attraverso una serie di metodi che possono essere facilmente appresi con un consulto psicologico online.
Attraverso l'assistenza psicologica, infatti, si sarà in grado di riconoscere la dispnea psicogena quanto prima e, di conseguenza, affrontarla.
La prima cosa da fare per superare la dispnea da ansia, dunque, è semplicemente uscire allo scoperto, riconoscere di avere un problema e desiderare di superarlo al più presto. Questo è il primo passo, il più difficile, ma è anche il presupposto indispensabile per chiedere aiuto psicologico online.