Non sempre è facile rilevare i sintomi di una crisi epilettica nel cane: l'animale, infatti, potrebbe essere colpito da crisi epilettica durante la notte o in assenza del proprietario e riprendersi prima che quest'ultimo possa accorgersene.
Solitamente le crisi epilettiche vengono precedute da particolari sintomi (la cosiddetta “fase aura”) che fanno la loro comparsa quando il cervello dell’animale è colto da attività anomale: in questi casi, il cane appare abbattuto e disorientato e, talvolta, in cerca di rassicurazioni.
Sintomi dell'epilessia nel cane
L’epilessia nel cane è caratterizzata da tre fasi che presentano sintomi specifici.
- La prima, la fase pre-ictale, è quella relativa al momento che precede l’attacco.
L'animale mostra una serie di cambiamenti del comportamento: può, ad esempio, iniziare ad attaccare un oggetto immaginario oppure inseguirsi senza sosta la coda, leccarsi spesso il muso e camminare senza fermarsi.
Il cane è impaurito e cerca il sostegno e la protezione del padrone.
- Nella fase ictale, quella relativa alla vera e propria crisi epilettica nel cane, l'animale ha la testa protesa all’indietro ed esegue uno strano movimento delle zampe, come se nuotasse nell’aria.
Lo sguardo del cane è perso nel vuoto e l'animale può essere scosso da un tremito; le mascelle sono serrate e in alcuni casi la lingua assume una colorazione più scura del normale.
La crisi epilettica determina inoltre salivazione eccessiva, irrigidimento muscolare (che fa in modo che il cane cada a terra su un fianco), movimenti involontari degli arti e persino incontinenza urinaria.
- La fase post-ictale, quella immediatamente successiva alle convulsioni del cane, è caratterizzata da confusione, smarrimento e difficoltà deambulatorie.
L’animale spesso è affamato, stordito, lo sguardo può rimanere a lungo fisso nel vuoto.
Eventuali episodi di aggressività dopo una crisi non sono frequenti ma non si possono escludere a priori.
Rispetto alle tempistiche in generale la crisi epilettica nel cane può essere singola o seguita da un nuovo attacco, in genere a distanza di 24-36 ore; più raramente gli attacchi epilettici nel cane mostrano una frequenza maggiore.
Inoltre, l’epilessia può durare pochi secondi o prolungarsi, fino a superare i 5 minuti, con il cane che può restare vigile oppure perdere coscienza.
Cause dell’epilessia nel cane
Le cause dell’epilessia canina restano tuttora al vaglio dei ricercatori, i quali sono riusciti ad identificare soltanto alcuni segnali intra-cranici.
Tra questi figurano determinate malattie cerebrali, malformazioni, lesioni, traumi, ictus oppure tumori nel cane: in questi casi si parla di epilessia acquisita o secondaria.
Le crisi epilettiche non sono eventi casuali, ma sono sempre legate a motivi ben precisi: possono essere anche la conseguenza diretta di determinate patologie degenerative, malattie autoimmuni, ipossia (principio di annegamento, intossicazioni da monossido di carbonio...) o infezioni del sistema nervoso centrale, derivanti da differenti patologie.
Per malattie quali meningoencefalite, rabbia o cimurro esistono appositi vaccini per cani, somministrabili anche da veterinari a domicilio, che sono fondamentali per proteggere i nostri amici a quattro zampe.
Talvolta, possono manifestarsi anche come conseguenza diretta di forti condizioni di stress, rumori disturbanti e improvvisi, stimoli luminosi intensi o mancanza di sonno.
L’epilessia idiopatica, invece, è provocata dalla presenza di disturbi di origine genetica, che di fatto escludono la responsabilità di ulteriori patologie.
L’epilessia idiopatica è la causa più frequente di crisi convulsive nei cani: insorge soprattutto negli animali più giovani, in genere entro i primi 6 anni di vita, e colpisce in particolar modo alcune razze canine, tra cui il pastore australiano, il pastore belga, il border collie, il golden retriever e il labrador.